A Roma le autorimesse da anni si battono contro gli attuali criteri di calcolo della TARI che ormai è divenuta insostenibile dal punto di vista economico e sproporzionata rispetto ai rifiuti prodotti da questa categoria. Passando ai numeri della stangata, per fare un caso esemplificativo, l’importo richiesto nel 2018 ad un’autorimessa di 1267 mq. è di € 8.426,38.
Ciò è consequenziale ai metodi di calcolo previsti dalla legge, soprattutto dal valore dei coefficienti previsti dal DPR 158/1999, e alle tariffe applicate dal Comune di Roma.
Riguardo il primo aspetto, l’attuale normativa “presume”, nel caso portato ad esempio ma replicabile per ogni garage, una produzione annua, per la sola attività di autorimessa, di 6.081,60 kg (oltre 6 tonnellate!).
Riguardo il secondo aspetto, il Comune di Roma, che applica da sempre i valori massimi dei coefficienti Kc e Kd per il calcolo della quota variabile e fissa, ha stabilito nel 2018 la tariffa lorda di € 6,18046 al mq. (Del. 34 del 30/3/2018).
“Sul tema – spiega Daniele Cirulli, presidente di APM-Associazione Parcheggi e Mobilità di Confcommercio Roma – si pongono quindi dei quesiti: come può un’attività di parcheggio generare tonnellate di rifiuti, e di conseguenza le autorimesse contestano la modalità di determinazione dei rifiuti prodotti.”
Decine di perizie giurate hanno, infatti, stabilito che dette attività producono, in media, meno di 0,5 kg di rifiuti per metro quadro su base annua contro i 4,8 kg presunti, di conseguenza si contesta anche l’inserimento delle autorimesse nella medesima categoria delle stazioni ferroviarie, per le quali, forse, i criteri di calcolo sono sottostimati. E’ stato quindi proposto più volte in Commissione Mobilità di creare una sub categoria per le autorimesse.
Riguardo gli importi richiesti si riscontra che il Comune di Roma si è sempre posto a livelli superiori delle altre grandi metropoli italiane Tariffa 2018 per le autorimesse di Milano € 2,45212 e, soprattutto, con aumenti continui, dal 2000 ad oggi aumento del 265%.