Roma senza romani piace ai turisti, soprattutto a quelli americani. I russi, invece, danno forfait. La settimana di Ferragosto ha visto schizzare in alto le prenotazioni negli alberghi della Città eterna, ma anche negli hotel della provincia.
«Pur non avendo ancora dati ufficiali a disposizione – ha spiegato Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma – dal confronto con gli operatori è emerso un quadro d’insieme abbastanza positivo. Basta guardare l’afflusso di visitatori al Colosseo».
Il parco archeologico che comprende l’Anfiteatro Flavio, l’area del Foro Romano e del Palatino, la Domus Aurea, l’arco di Costantino e la Meta Sudans nella valle del Colosseo, ha registrato il pienone di turisti stranieri. I biglietti d’ingresso staccati sono stati molto simili al 2019, prima dell’epidemia di Covid. Nei giorni 14, 15 e 16 agosto, quest’anno hanno visitato il parco archeologico 107.684 persone. Cifra che corrisponde al 97-98 per cento del numero di biglietti venduti tre anni fa.
L’assalto dei turisti non è stato limitato al centro storico della Capitale ma ha raggiunto anche il litorale laziale. «Questa – ha sottolineato il direttore di Confcommercio Roma – è una cosa importante, in quanto è sempre stato uno dei prodotti turistici meno utilizzati dal turismo internazionale».
«Sono mancati, tuttavia, i russi, ed e mancato il turismo proveniente dall’Oriente, che è un turismo ricco. C’è stato un ritorno degli americani, in parte inatteso, visto il contesto della guerra che sta coinvolgendo l’Ucraina. Loro – ha chiarito Guasco – ragionano per mappe geografiche, quindi la guerra in Ucraina era vista come la guerra in Europa».