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Roma: in un anno i prezzi delle case sono cresciuti del 4,8%

30 Ottobre 2022

Aumenta il costo medio delle case a Roma: secondo una ricerca Charges Unipol elaborata da Ipsos, il mercato indica una crescita del 4,8%.

Un romano su tre (il 32%) ipotizza di cambiare casa nei prossimi due anni. E più della metà, il 51% pensa di acquistarla, mentre solo il 27% opterebbe per l’affitto. Pandemia e crisi energetica, però, hanno modificato le abitudini abitative dei cittadini della capitale: terrazza e giardino sono elementi fondamentali (35%), molto più richiesti dell’aria condizionata, importante solo per il 29%, il cui costo si ripercuote sulle bollette. Per di più, in molti preferirebbero allontanarsi dal centro verso la periferia per avere a disposizione spazi più grandi (sono il 36%) anche se regna un certo equilibrio: il 34% vorrebbe addirittura andare fuori città, a contatto con la natura, mentre circa tre romani su dieci opterebbero per il centro città, pur rinunciando alla possibilità di un’abitazione più ampia. Sono questi i principali risultati di una ricerca Charges Unipol elaborata da Ipsos, che ha analizzato il rapporto dei romani con la propria casa e fotografa come le trasformazioni sociali in atto stiano cambiando i criteri di scelta. Dopo la pandemia, infatti, per i residenti nella capitale casa vuol dire famiglia: rispetto a due anni fa il 42% passa più tempo nel proprio appartamento con i propri cari, cambiando di più gli elettrodomestici (un media lo ha fatto un romano su tre nell’ultimo anno) e sfruttando gli incentivi statali, uno su quattro, per ristrutturare. Si è persa invece la connotazione di luogo di convivialità, tanto che oltre un romano su due (il 56%) afferma di passare in casa meno tempo con gli amici rispetto a due anni fa. Ancora: la possibilità di produrre energia green o avere impianti energeticamente efficienti è indispensabile per il 38%. Ovviamente il prezzo si conferma l’elemento più importante (67% degli intervistati) da considerare nella scelta di una nuova abitazione, seguito dalla zona (50%), quindi dall’esposizione (45%). A ridosso del podio tre elementi strettamente legati alla mobilità e al traffico: la vicinanza a servizi e attività commerciali e negozi (41%), la presenza di boat o posto auto (35%) e la vicinanza ai mezzi pubblici (32%). Ma a Roma sono proprio i prezzi a creare oggi le difficoltà per chi vuole acquistare perché – dopo un periodo di fermo – in un anno sono cresciuti del 4,8% (registrando anche un più 11,8% per le abitazioni nuove) e sono attese nuove percentuali di incremento dei prezzi medi di vendita analoghe a quelle registrate nella prima parte dell’anno (4,7%).

A rivelarlo un’indagine della Fimaa – Confcommercio Roma, la Federazione italiana mediatori ed agenti di affari, realizzata dall’Ufficio studi e coordinata da Gianluca Sondali, che per le compravendite nella Capitale continua a registrare un boom, con una crescita del 9% nel primo semestre dell’anno a Roma e del 7,2%  nei Comuni limitrofi per il 55% degli operatori immobiliari intervistati, nonostante le preoccupazioni per l’inflazione, i rincari energetici e i tassi sui mutui. «In base all’indagine -afferma Maurizio Pezzetta presidente di Fimaa-Roma – sono soprattutto l’alta inflazione e l’atteso rialzo dei tassi sui mutui a preoccupare. Ad oggi, tuttavia, accendere un mutuo nonostante sia più costoso di qualche mese fa, è ancora conveniente».

I romani tornano a spendere nel mattone e la nuova tendenza mette al centro case con aree esterne, con un dehors privato che all’occorrenza pub diventare un orticello di fortuna o anche un living balconato per serate all’aperto. Il mercato immobiliare torna di segno positivo. Sia la compravendita, sia l’affitto, registrano fasi di crescita incoraggianti per gli operatori, ma anche per acquirenti, venditori o inquilini in cerca di abitazione.

L’incremento più significativo si registra ai Parioli:15% in più di transazioni rispetto allo scorso anno. Tra le cause la forte riduzione dei prezzi degli immobili in questo quadrante tornato di moda dopo un periodo scuro. I prezzi delle abitazioni non si sono ancora adeguati all’aumento della domanda e così molte case hanno lo stesso valore di quelle di Appio Latino.

 

Maurizio Pezzetta, Presidente Fimaa Roma: “Le revisioni al ribasso del PIL del 2022 si trascinano un mercato immobiliare con aspettative meno brillanti di quelle formulate a fine 2021. In base all’indagine effettuata sono soprattutto l’alta inflazione attesa per l’anno in corso (8,5%) e l’atteso rialzo dei tassi sui mutui a preoccupare. Ad oggi, tuttavia, accendere un mutuo nonostante sia più costoso di qualche mese fa, è ancora conveniente: l’Euribor a 20 anni è di poco superiore al 3,1%, lo stesso tasso di interesse dei future decennali. C’è da precisare che i tassi dei mutui, nella congiuntura in corso, fanno prevedere ancora un loro aumento. Le attese inflazionistiche, poi, dovrebbero sgonfiarsi e già nel 2024 è prevista 3 del 2,3%. Il salto che hanno fatto i prezzi delle abitazioni nel primo semestre del 2022 del 4,8% inglobando parte dell’inflazione, potrebbe così proseguire ma solamente limitatamente al 2023. Questo rappresenta un vantaggio per i contraenti di mutui, dato che il potere di acquisto è inferiore del tasso a debito previsto. Per il 2022 rispetto al 2021 le attese di incremento dei prezzi medi di vendita sono del 4,7%, con un incremento dei prezzi delle nuove costruzioni con aspettative di rialzo a doppia cifra del 12-15% a causa degli elevati costi delle materie prime”.

Gian Luca Sondali, Vicepresidente Fimaa Roma e responsabile della raccolta dati: “Nel secondo quadrimestre dell’anno il mercato immobiliare romano ha proseguito il suo momento espansivo. Le percentuali annuali di aumento del numero di scambi nel primo semestre sono state pari al 9% nel Capoluogo e al 7,2% nei Comuni non Capoluogo, variazioni percentuali simili sono attese per l’ultimo semestre del 2022. Prosegue anche la crescita del mercato della locazione abitativa, solo una modesta quota dell’8,3% del campione intervistato si esprime per una riduzione della domanda, ma ben il 36,7% riconosce una scarsità di prodotto in offerta sia in vendita sia in locazione. Per l’ultima parte dell’anno la maggior quota di mediatori accreditati FIMAA non prevede modifiche sostanziali sul numero di contratti e sui canoni di locazioni.”

 

Indagine Fimaa – Confcommercio Roma


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