Per fronteggiare la crisi energetica in atto, il Ministro della Transizione Ecologica ha firmato il decreto che dà il via al “Piano nazionale di contenimento dei consumi di Gas naturale” in vista della stagione invernale 2022- 2023.
Il provvedimento, pubblicato il 6 ottobre scorso, stabilisce alcune rilevanti limitazioni all’utilizzo degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale, valide sia per i cittadini che per le imprese. Cambiano date, orari e temperature.
Le misure previste
🔵 15 giorni in meno di riscaldamento, tramite lo slittamento di otto giorni dell’accensione dei termosifoni e l’anticipo di sette giorni dello spegnimento
🔵 Riduzione di un’ora al giorno dell’accensione dei riscaldamenti
🔵 Riduzione di un grado della temperatura: la media ponderata delle temperature dell’aria, misurate nei singoli ambienti riscaldati di ciascuna unità immobiliare, non deve superare:
- 17°C (+ 2°C di tolleranza) per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
- 19°C (+ 2°C di tolleranza) per tutti gli altri edifici, quindi anche pubblici esercizi e attività commerciali.
Entro il 21 ottobre, Enea pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento.
Focus su Roma
I tempi di accensione degli impianti dipenderanno dalla fascia climatica in cui è suddivisa l’Italia. Nel comune di Roma, l’esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale è consentito con i seguenti limiti: 11 ore al giorno dall’8 novembre al 7 aprile (zona climatica D).
Esclusioni
Le riduzioni non si applicano:
- agli edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili, ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonché alle strutture protette per l’assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;
- alle sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali, che non siano ubicate in stabili condominiali;
- agli edifici adibiti a scuole materne e asili nido;
- agli edifici adibiti a piscine, saune e assimilabili;
- agli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione.
Risparmi di 5,3 miliardi cubi
Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento indicate dal Regolamento «portano ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas)». A cui, spiega il Mite, si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi.
I comportamenti individuali
Tra i comportamenti da promuovere il Ministero indica:
- la riduzione della temperatura e della durata delle docce;
- l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo;
- l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno;
- l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico;
il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione; - lo spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza;
- la riduzione delle ore di accensione delle lampadine.
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