Le immagini di quel pestaggio, ai danni di una donna disabile e del proprietario del bar, fecero il giro di tutta Italia. Accendendo un faro sulla violenza dei Casamonica, popolosa famiglia di origine sinti.
Un clan criminale che è stato decapitato da un’operazione dei carabinieri, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, di alcuni giorni fa. E ieri per quell’aggressione al Roxy Bar, quartiere Romania, si è aperto il processo.
Tre degli aggressori Alfredo, Vincenzo ed Enrico Di Silvio hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato; mentre il quarto, Antonio Casamonica, non avendo fatto richiesta di rito alternativo, verrà processato con l’ordinario. I quattro sono accusati dal pm Giovanni Musarò di lesioni e violenza privata aggravate dal metodo mafioso per il modo in cui il raid era avvenuto. Dicendo sia a parole sia con l’atteggiamento che in quel quartiere comandano loro.
Durante l’udienza preliminare il giudice ha ammesso come parti civili la Regione Lazio, l’associazione Caponnetto e Confcommercio Roma.