Non è stata proprio una corsa ai regali a Roma nello scorso week end ma qualcosa si è mosso nelle vie più commerciali come Cola di Rienzo e nel centro storico.
“Il calo degli acquisti nella capitale sarà forte, in linea con quello previsto a livello nazionale da Confcommercio – 18%“, afferma Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma.
“Sabato e domenica scorsi c’è stato un po’ di aumento e di concentrazione degli acquisti al centro, essenzialmente per due ragioni – spiega – intanto perché i centri commerciali erano chiusi e poi perché è stata prevista la chiusura del 24 dicembre giorno in cui si facevano gli acquisti dell’ultima ora“.
Quanto ai saldi Guasco è fiducioso: “I saldi nel Lazio partiranno il 12 gennaio e penso che sia una buona data se non ci saranno peggioramenti della pandemia, secondo quanto ipotizza qualche epidemiologo che potrebbero portare a una chiusura ulteriore. Io penso che essendo fuori dalle feste, e quindi fuori dalle restrizioni delle zone rosse e arancioni, si spera, si potranno fare le compere dei saldi in sicurezza e tranquillità. Comunque, nel Lazio, – conclude Guasco – le liberalizzazioni delle vendite commerciali già ci sono state ma i saldi, si sa, sono sempre un fatto simbolico”.
Shopping di Natale a Roma, Confcommercio: vendite diminuite – Sky tg24

“C’è il timore di fare gli acquisti. Noi abbiamo una diminuzione delle presenze nel negozio, ovviamente, c’è un aumento di persone che girano per la strada, perché c’è un momento in cui ancora si può girare e si prende area, si fa lo struscio, come si dice nel sud, ma certamente non è un momento buono per gli acquisti. Ovviamente i prodotti più venduti sono quelli che ti aiutano a stare a casa. Abbiamo un aumento dell’elettronica, dei giochi elettronici, abbiamo un aumento di tutte le possibilità di comprare online, i biglietti prepagati. C’e un aumento degli alimentari, si abbassano tutti i consumi che la persona fa per farsi vedere, per incontrare le persone, per andare a incontrare amici, quindi abbigliamento, tutto ciò che è legato alla bellezza personale, alla cura della persona, lì c’è un forte calo e naturalmente un forte calo drammatico in tutto il consumo di spettacoli. Si conta che la diminuzione quest’anno sarà intorno al 18% della spesa per i regali natalizi. Sono un palliativo questi ristori, ci rendiamo conto della drammaticità del momento, ma il Governo si deve rendere conto che qua si rischia seriamente di far saltare un pezzo dell’economia di questo Paese.”