In tema green pass, tanto più in considerazione del miglioramento progressivo del quadro sanitario, bar e ristoranti chiedono semplificazione, rimuovendo l’onere a loro carico dei controlli dei certificati.
“Mentre diversi Paesi in Europa si avviano verso il superamento del green pass, proiettandosi verso una nuova normalità – spiega Sergio Paolantoni presidente di FIPE Roma – noi chiediamo quantomeno un passaggio di maturità del Paese, con l’introduzione del principio dell’autoresponsabilità nell’utilizzo della certificazione verde. Ovvero, di fronte ad un controllo delle forze dell’ordine, solo l’avventore dovrebbe rispondere del possesso dei titoli per poter accedere e soggiornare nei locali.”
Proprio il settore dei Pubblici Esercizi in questi due lunghi anni di crisi ha sopportato numerosissime e altalenanti misure restrittive dell’attività e ha responsabilmente sostenuto l’introduzione del green pass presso le proprie imprese, favorendo in tal senso la promozione della campagna vaccinale.
Questa attività di controllo si è tradotta per le attività del settore in una serie corposa di oneri aggiuntivi in un quadro di crescente complessità: oltre 65 provvedimenti nazionali sono stati adottati da giugno ad oggi in merito alla regolamentazione dei flussi degli stranieri, alla durata dei vaccini, alla gestione dei guariti, alla validità delle dosi booster e varie eccezioni.
Oggi questa complessità è ridondante: mentre rimangono e crescono i costi per le imprese, l’azione di moral suasion che i controlli potevano sortire all’interno dei PE ha raggiunto la sua massima efficacia nelle passate settimane.
Da qui la decisione del nostro Presidente Nazionale, Lino Enrico Stoppani, di invocare immediatamente un cambio di rotta sul tema green pass, attraverso una lettera inviata ai ministri della Salute e dello Sviluppo economico, Roberto Speranza e Giancarlo Giorgetti.
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