Un conto è andare a “fare la spesa”, un altro è andare a “fare shopping”: intuitivamente uno è un dovere, l’altro un piacere. La dimensione esperienziale positiva dello shopping è “svagante”, divertente, rilassante, si fa volentieri. La “spesa” invece è naturalmente una cosa routinaria, senza coinvolgimento emotivo, dove si cerca efficienza.
Cosa possiamo imparare da quelle categorie di retailer che sono oggetto di shopping per arricchire di componenti esperienziali positive e felicitanti i negozi dove normalmente si va per “fare la spesa”?
Rendiamo i nostri punti vendita memorabili ed emotivamente piacevoli, per fidelizzare il cliente ed essere più competitivi.
Questo articolo fa riferimento al Focus “Il neuromarketing nel negozio”, scritto da Confcommercio e Ainem in collaborazione con Terziario Donna, Maggio 2018.
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