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FIPE ROMA su ‘The Fork Pay”: “Nessun beneficio, solo costi maggiori”

02 Ottobre 2020

Cresce la protesta tra i ristoratori romani per le nuove condizioni contrattuali imposte da The Fork agli esercizi convenzionati. A partire dal 7 ottobre prossimo, infatti, i ristoranti che utilizzano la piattaforma di prenotazioni on line saranno obbligati ad accettareThe Fork Pay‘, il nuovo sistema di pagamento introdotto da The Fork.

Peccato però che le condizioni di pagamento non presentino alcun vantaggio ma solo maggiori costi per i ristoranti: da un lato sono previste commissioni medie del 3%, ben più alte rispetto a quelle delle carte di credito e di debito.

Dall’altro prima di vedersi accreditare gli incassi sui conti correnti, i ristoratori sono costretti ad attendere diversi giorni.

“Nelle ultime ore – racconta commissario di Fipe Roma – Federazione dei Pubblici Esercizi, Giancarlo Deidda tanti nostri soci ci chiamano preoccupati per stigmatizzare il comportamento di The Fork che, in modo unilaterale, li obbliga ad accettare il nuovo sistema di pagamento. Noi non siamo contrari all’innovazione ma questa non può essere imposta. Anzi il fatto che ai ristoranti non si lasci possibilità di scegliere la dice lunga sui reali benefici che il nuovo sistema porterebbe alle imprese. Ai nostri soci diciamo di non accettare questa imposizione e di mettersi in contatto con noi per gestire eventuali problematiche che dovessero seguire.”

“Le nuove condizioni imposte da The Fork – aggiunge Deidda – sono assolutamente irricevibili: invece di aumentare la liquidità a disposizione delle imprese e ridurre i costi, vanno nella direzione opposta. Si tratta insomma di balzelli insostenibili che per giunta arrivano in un momento di particolare difficoltà per migliaia di colleghi”.