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FIPE ROMA: SENZA TURISTI E SENZA LAVORATORI IL CENTRO MUORE

15 Luglio 2020

Il centro storico è svuotato di tutto. Prima sono andati via gran parte dei residenti per effetto di valori immobiliari alle stelle, ora il covid-19 blocca 10 milioni di turisti che avrebbero visitato la città e centinaia di migliaia di dipendenti pubblici e privati in smart working che ogni giorno si sarebbero recati in centro per raggiungere il posto di lavoro.

Il risultato è una città vuota senza residenti, senza turisti e senza lavoratori. A questo si deve aggiungere anche la mancanza di eventi e manifestazioni che ha ulteriormente indebolito la capacità attrattiva del centro storico. Il quadro è desolante non solo per l’immagine ma per la stessa economia della città con migliaia di attività commerciali e di pubblico esercizio doppiamente penalizzate dalla mancanza di clientela e da canoni di locazione assolutamente fuori mercato. Con un fatturato che oscilla tra il 20 e il 30% del periodo pre-covid non sono sostenibili affitti da 15-20 mila euro al mese. 

Il ritorno alla normalità passa anche per la ripresa dell’attività nei luoghi di lavoro con il duplice obiettivo di dare servizi efficienti ai cittadini e rivitalizzare la città pur nel rispetto delle misure di sicurezza tutt’ora in vigore.

“E’ urgente – dichiara Giancarlo Deidda, Commissario di Fipe Confcommercio Roma – una misura che calmieri il mercato immobiliare almeno fino al 31/12/2020. Non intendiamo ledere i diritti delle proprietà immobiliari ma in un momento così difficile tutti devono fare la propria parte e dunque ci aspettiamo che si comprenda che senza incassi le aziende non sono nella possibilità di pagare. Il nostro obiettivo è un intervento dello Stato di proroga della misura del credito d’imposta ma anche la proprietà, che nella maggior parte dei casi non è nelle mani di privati cittadini ma di fondi e grandi istituzioni finanziarie, deve fare un passo indietro. Se così non fosse siamo anche pronti ad intasare di cause il tribunale”.