“Mettere in relazione la crescita dei nuovi contagi all’attività di ristoranti e bar è una forzatura inaccettabile perché non tiene conto della dinamica reale della diffusione dell’epidemia.” È quanto dichiara in una nota il direttore di Fipe Roma, Luciano Sbraga.
“Nel Lazio – prosegue Sbraga – il 18 maggio, giorno della riapertura delle attività, i nuovi positivi sono stati 39 e con questi numeri si è andati avanti fino a metà agosto. Per tre mesi, con bar e ristoranti in attività, il numero di nuovi positivi è rimasto costantemente sul medesimo livello. E’ allora evidente che la ripresa dei contagi va ricondotta ad altri fenomeni e tra questi occorre menzionare anche l’aumento del numero dei tamponi.”
“Anticipare la chiusura di bar e ristoranti non serve a nulla – conclude il direttore di Fipe – anzi avrebbe il solo risultato di mettere le persone in strada con gli effetti che tutti possono immaginare in termini di rispetto delle regole sugli assembramenti”.