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Emendamenti Milleproroghe: dehors liberi fino al 31 dicembre, payback sanitario entro il 30 aprile, concessioni balneari estese al 31 dicembre 2024

14 Febbraio 2023

Un emendamento al decreto milleproroghe, approvato dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato, ha esteso al 31 dicembre 2023 la possibilità per bar e ristoranti di mantenere i dehors – ossia i tavolini all’aperto – senza bisogno di richiedere l’autorizzazione paesaggistico-culturale.
Il provvedimento continuerà il suo iter e passerà  alla Camera per la conversione in Legge entro il 27 febbraio. 

Il presidente di Fipe Roma, Sergio Paolantoni, ha ringraziato il Governo per questo intervento ed ha aggiunto: “questo importante atto indica chiaramente quanto il Governo abbia compreso le necessità di un intero settore trainante per l’economia del territorio. Lavoreremo di concerto con l’amministrazione comunale per riprogettare gli spazi pubblici”. Leggi tutto il comunicato

Gli emendamenti al decreto milleproroghe approvati dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato prevedono anche:

◾ la proroga al 31 dicembre 2024 per le concessioni balneari, cinque mesi in più di tempo per l’esercizio della delega sulla mappatura delle spiagge date in concessione (che altrimenti scadrebbe il 27 febbraio 2023) e l’istituzione di un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio, con funzioni consultive, a cui partecipano i ministri competenti, le regioni e le associazioni di categoria. In ogni caso, se si dovessero verificare impedimenti oggettivi all’espletamento delle gare, le attuali concessioni possono restare valide fino al 31 dicembre 2025; 

◾ il rinvio al 30 aprile del payback sanitario, termine entro il quale le aziende fornitrici di dispositivi medici sono tenute ad adempiere all’obbligo di ripiano del superamento del tetto di spesa posto a loro carico (50% della spesa in più), effettuando i versamenti in favore delle singole regioni e province autonome. Il Governo ha già anticipato che nel frattempo, grazie a risorse da individuare nell’ambito del prossimo Def (atteso entro il 10 aprile), punta a una revisione generale del meccanismo, introdotto con il decreto Enti locali del 2015.