Non è solo una questione di percezione a spingere centinaia di imprenditori, titolari di negozi, bar, ristoranti, hotel a dire che nel prossimo futuro le loro aziende subiranno i colpi del conflitto. Solo nell’ultimo mese sono aumentati vertiginosamente i costi per la fornitura di materie prime e beni.
E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio economico di Confcommercio Roma.
Con la guerra ci sono tante disdette nelle prenotazioni; gli americani non hanno la volontà di venire in Europa in questo momento, e a soffrire sono i settori turistico, alberghiero e della ristorazione. Gli aumenti dei prezzi al consumo sono minimi e le forniture costanti, non esiste il rischio che si rimanga senza beni di prima necessità. Non c'è bisogno di 'assaltare' gli scaffali. Graziano Luciani Presidente Confcommercio Civitavecchia