Al Pantheon Cento coperti per terra. La provocazione dei ristoratori
Una protesta pacifica, ma che sappia far capire al governo «quanto adesso siamo caduti in basso». E siccome più in basso del tavolo c’è il pavimento, stamattina alle 11 davanti al Pantheon i ristoratori apparecchieranno per terra: tovaglia, piatti. bicchieri, posate tovaglioli, acqua vino e al centro, magari, anche un vaso di fiori.
Sarà questa la manifestazione che Fipe- Confcommercio metterà in scena in piazza della Rotonda, e in contemporanea con altre piazze di 20 città italiane, per dire no all’ultimo Dpcm che costringe i locali della ristorazione a tirare giù la saracinesca alle 18, fino al 24 gennaio con la speranza che la curva dei contagi possa scendere.
«Anche se noi con l’aumento dei positivi non c’entriamo niente», dice Sergio Paolantoni appena eletto presidente della Fipe e da sempre a capo del gruppo Palombini con lo storico bar all’Eur e un altro In via Cola di Rienzo. «Il problema sono i mezzi pubblici e non certo i nostri esercizi commerciali dove abbiamo speso soldi per distanziare i tavoli, per i gazebo, per mettere in sicurezza dipendenti e clienti. E ora che ci stavamo riprendendo, dopo la batosta del lockdown di primavera quando siamo stati costretti a chiudere, ci ritroviamo a tirare giù le serrande un’altra volta a metà pomeriggio».
La protesta, assicurano dall’associazione, sarà assolutamente non violenta. «Noi siamo imprenditori e non vogliamo che qualcun altro cavalchi le nostre difficoltà. Scene come quelle sabato scorso a piazza del Popolo o in altre città italiane non fanno parte del nostro DNA – continua il presidente di Fipe – Ma siamo davvero sconcertati per questa decisione del governo che dà la mazzata finale a un settore già in ginocchio».
La richiesta della Fipe va in due direzioni. «O il Governo ci ripensa e ci fa lavorare senza imporci aperture parziali, oppure deve rimborsarci del soldi che perdiamo – dice Paolantoni – Non tutto il mancato incasso, capiamo che l’intero risarcimento è impossibile. Ma almeno ci devono garantire il pagamento di una gran parte delle nostre locazioni, perché i canoni d’affitto sono rimasti altissimi e senza lavoro non possiamo versare tutti quei soldi. Chiediamo inoltre la riduzione del 50 % dell’Imu“.
E ancora, dicono dall’associazione: «Basta con la Ztl in centro». Altra proposta: aumentare i mezzi pubblici utilizzando i pullman turisti che in questo momento sono fermi, senza più passeggeri