Via libera ai sacchetti per l’ortofrutta, i cosiddetti bioshopper, portati da casa ma a condizione che abbiano le stesse caratteristiche di quelli dei supermarket: monouso, nuovi, adatti per gli alimenti e compostabili (cioè biodegradabili in 3 mesi). E’ quanto previsto dalla circolare del Ministero della Salute che arriva a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 21 marzo scorso. “La soluzione prospettata dal Ministero – ha affermato il presidente Fida e vicepresidente Confcommercio, Donatella Prampolini Manzini – è totalmente avulsa dalla realtà e non tiene minimamente conto delle dinamiche che avvengono all’interno di un esercizio commerciale”.
“Gli imprenditori del commercio si trovano di fronte ad una situazione kafkiana – ha aggiunto il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – Devono far fronte ad una circolare del Ministero della Salute che, da una parte, li obbliga ad accettare i sacchetti portati da casa dai consumatori e, dall’altra, a verificare che gli stessi siano conformi alle leggi, nuovi, biodegradabili ed integri”. “Questa procedura – ha proseguito Sangalli – oltre ad attribuire responsabilità improprie agli imprenditori può alterare le condizioni igienico-sanitarie degli esercizi commerciali e produrre danni alla salute. E’ evidente che questo provvedimento va corretto e che i sacchetti devono essere venduti esclusivamente all’interno dei negozi”.