Roma Caput Mundi anche nel costo della tassa dei rifiuti prodotti da bar e ristoranti.
Già, chi gestisce un’attività di ristorazione nella Capitale paga un balzello per l’immondizia più alto in media del 30% rispetto a un omologo esercente della regione Lazio e, addirittura del 40 percento più elevato di un collega che ha aperto in una qualunque altra zona della Penisola.
A fare i conti della diversità di trattamento fiscale è la Fipe-Confcommercio di Roma che ha dato la sua versione sulle cifre che i baristi romani versano al Comune per i rifiuti prodotti.